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Dizionario legale francese-italiano - Diritto privato francese - Traduzione e definizione

Dizionario di diritto francese



B


BAIL OU LOUAGE
Affitto o locazione

Il Codice civile al titolo VIII (art. 1708 e seguenti) indica sotto la generale denominazione di "contratto di locazione" (contrat de louage) la locazione di cose, la locazione di opera (louage d'ouvrage), cioè il contratto d'impresa ed infine la locazione di servizio ovvero il contratto di lavoro.

Per quanto riguarda la locazione di cose, la prassi ha consacrato due espressioni, "locazione" e "affitto", per indicare la convenzione tramite la quale una persona consegna un bene ad un'altra allo scopo di usarla, contro un pagamento detto "pigione" (il loyer). Tale vocabolo si usa per tutti i beni sia mobili che immobili. La vocabolo "locazione" (louage) viene poco usata nel linguaggio corrente.

Nel linguaggio giuridico corrente, i termini "affitto" (bail) e "locazione" (louage) vengono usati indifferentemente per indicare la locazione di beni immobili. Avendo i giuristi abbandonato col tempo l'uso del verbo "affittare" (bailler), si dice, quando si parla del proprietario, che "da in affitto" (donner à bail) e quando si parla di colui che riceve il bene, che "prende in affitto" (prendre à bail). Si evita l'espressione anfibologica "louer" (significa affittare o noleggiare a seconda del contesto) che se non è ripresa in un contesto che ne renda esplicito il senso, pone un problema: non si sa se il verbo è preso nel suo senso attivo di "dare in affitto o in locazione" oppure nel suo senso passivo di " prendere in affitto o in locazione". V. anche la parola: "locazione" (louage).

Anziché la parola "affitto" (bail), il termine "locazione" (location) si usa di più nel caso in cui l'oggetto del contratto sia una cosa mobile. Si dice "louer (noleggiare) una macchina oppure "louer (prendere in locazione) un paio di sci", invece di " prendre à bail".

"Louer" (prendere in locazione) si usa anche per il trasporto di persone. Si dice " prendere in locazione (louer) un posto sul treno". Nello stesso modo, i giuristi continuano ad usare l'espressione "louer" (prendere in locazione) i servizi di qualcuno" invece di "ingaggiare" o "assumere" un dipendente.

La locazione (louage) di una nave intera o di una parte sola è detta "charte-partie" oppure "contrat d'affrétement" (nomi per "contratto di noleggio di una nave), ma il pagamento del noleggiatore della nave (affréteur) rimane tuttavia una "pigione" ("loyer") che gli versa il noleggiante della nave (il frêteur) (legge n°66-420 del 18 giugno del 1965 e decreto n° 66-1078 del 31 dicembre del 1966). La parola " fret" (che significa trasporto in questo campo) è anche usata nell'ambito dei trasporti aerei.

BIEN
bene

La parola "bene " indica una cosa che può formare oggetto di una appropriazione. Messa al plurale, l'espressione comprende l'insieme dei mobili e immobili che appartengono ad una persona. Il Codice civile che regola il diritto dei beni distingue i beni suscettibili di appropriazione individuale e quelli che sono cosi detti "hors commerce juridique ", cioè che non possono formare oggetto di appropriazione. Dalla loro natura e dalla loro classificazione dipende la portata dei diritti di quelli che ne sono i proprietari, i possessori oppure i detentori.

La situazione geografica e la natura dei beni determinano la competenza delle giurisdizioni adite.

La nozione di "beni " si contrappone alla nozione di "credito " ("créance"), cioè il diritto di ottenere da qualcuno una prestazione in specie oppure in natura.

BILLET A ORDRE
titolo di credito

Documento tramite il quale il traente, ovvero sottoscrittore, si riconosce debitore del beneficiario al quale promette di pagare una somma determinata ad una scadenza determinata, indicate sul titolo. Questo titolo di credito è trasferibile mediante girata. Il sottoscrittore è legato negli stessi termini che il traente di una cambiale ("lettre de change "). Contrariamente alla cambiale, questo titolo di credito (billet à ordre) costituisce un impegno di natura civile quando il sottoscrittore non è un commerciante e le controversie che oppongono le parti non sono della competenza del tribunale di commercio (Tribunal de commerce).

BONNE FOI
Buona fede

"La buona fede " è la convinzione che ha una persona di essere in una situazione conforme alla legge e la coscienza di agire senza ledere i diritti altrui. Questa nozione è usata frequentemente nella legislazione francese per attenuare i rigori nell'applicazione delle regole di diritto positivo.

Il riconosciment dell'effetto dell'apparenza è legata alla buona fede. È cosi, per esempio, nell'ambito della possessione e quindi della prescrizione; dell'impegno di uno sposo nei confronti di un terzo tramite l'altro coniuge; della vendita di cose viziate. La buona fede si oppone alla nozione contraria di "mala fede". Il principio è che la buona fede è presunta, colui che l'invoca deve accettarla.

La presunzione di buona fede è tuttavia battuta in breccia con il miglioramento della tutela del consumatore. I tribunali giudicano che tenendo conto della sua professionalità oppure della sua esperienza un venditore professionista non può ignorare i vizi della cosa che ha venduto: questa decisione della giurisprudenza è applicata a tutti i tipi di attività, per esempio, ai fabbricanti di apparecchi o di materie che si sono rilevate difettose, all'architetto che ha controllato un edificio affetto da vizi di costruzione: Si applica anche all'istallatore che è dichiarato responsabile in solido col fabbricante.

Esiste un'altra eccezione al principio della presunzione di buona fede : nella legislazione della tutela sociale (sécurité sociale) l'imprenditore o il libero professionista che è in ritardo nel pagamento dei contibuti sociali deve pagare una maggiorazione non potendo ottenere una riduzione oppure uno sconto salvo provi di essere stato in buona fede (Codice della tutela sociale art.- R243-20 - Code de la sécurité sociale).

BORNAGE
Picchettamento/Picchiettatura

Il picchettamento è l'operazione con la quale i proprietari di terreni attigui si mettono d'accordo per riconoscere il limite comune delle loro proprietà rispettive. Stendono o fanno stendere il verbale delle loro operazioni e piantano dei picchetti di metallo oppure dei blocchi di cemento per delimitare la linea di separazione.

Questi segni apparenti sono segnali (bornes). In certe regioni dette di oltremare i vicini piantano alberi al limite dei loro terreni in presenza di testimoni, ovvero se gli alberi esistono già, ci tracciano intagli visibili.

Una volta, i conflitti tra proprietari vicini sono stati così numerosi e a volte così violenti, che i redattori del Codice civile vi hanno introdotto la regola secondo la quale ogni proprietario poteva costringere il suo vicino a piantare segnali a spese comuni. Il Codice dell'Organizzazione giudiziaria affida algiudice d'"instance"(equivalente del pretore) i casi di picchettamento.

BREVET
Brevetto

Nell'antico diritto francese, il "brevetto " era un documento recante il sigillo reale che era consegnato alla persona alla quale era concesso un diritto. Era in particolare il caso di certi ufficiali delle armi reali che ricevevano un "brevetto " ("brevet ") conferendo loro un grado nelle armi oppure nella Marina reale. Certi diplomi recano ancora oggi questa intestazione (brevetto di pilotaggio di aerei - brevet de pilotage d'avion).

La parola è tuttora usata in diritto notarile. I notai ricevono due tipi di atti. Quelli del primo tipo, i più numerosi, sono tenuti nel loro studio in originale sotto il nome di minute (minute), perché all'epoca in cui questi atti erano manoscritti, erano scritti in caratteri piccoli al contrario della copia originale dell' atto, le "grosses ", di cui si tratterà a proposito dei giudizi.

Altri atti, i brevetti o atti redatti in brevetto, di cui i notai tengono una copia, sono rilasciati in originale all'interessato, sono firmati dal notaio e dal dichiarante.

Anche se possono essere redatte sotto forma di minute, le procuresono generalmente consegnate sotto forma di brevetti.

La parola "brevetto " è conosciuta meglio dal pubblico quando indica un titolo rilasciato agli inventori dall'Istituto Nazionale della Proprietà Industriale (Institut National de la Propriété Industrielle).

Tutte le definizioni

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Copyright © Serge Braudo - Stéphane Bouché

(Traduction du Dictionnaire juridique de Serge Braudo)


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